Samuel Stern #11 – L’abisso
Qualcuno potrebbe pensare che avere delle aspettative sia sempre pericoloso… in realtà il mio candore mi impedisce di non aspettare con ansia ogni nuova uscita di un personaggio che da meno di un anno si è imposto all’attenzione dei fumettofili nostrani.
Ed anche questa volta Samuel Stern è riuscito ad emozionarmi.
Filadoro, Fumasoli e Savegnago sceneggiano un “abisso” che le matite di Lisa Salsi rendono indimenticabile.
In questo viaggio di “duecento miglia” Samuel ci accompagna ad osservare, attraverso tavole che richiamano lo stile dei manga ma anche in alcune immagini Mike Mignola (i tentacoli dell’abisso, per dirne una), i danni di una fiducia – o fede – che sfocia nel fanatismo.
Il demone Tuchulcamor, rappresentato con piacevoli rimandi ai simbionti marveliani ma anche al superbo superuomo della Distinta Concorrenza, viene infine esorcizzato ma solo con la collaborazione di più persone, a rimarcare il concetto che solo con l’aiuto di tutti, ed a volte il sacrificio di qualcuno, si possa rimandare l’ Apocalisse.
Inoltre già dalla copertina, un’altra splendida creazione di Maurizio Di Vincenzo che vede Samuel protagonista centrale, capiamo che potremo scoprire qualcosa di più sul nostro bibliotecario ed infatti in questo albo gli spezzoni dei ricordi di Samuel bambino e degli insegnamenti di sua madre ci aiutano a scavare un po’ più a fondo nell’animo/anima del protagonista.
E con lui anche Duncan ci mostra parti del suo passato facendoci capire che ci sono parecchi segnali che lasciano presagire sviluppi interessanti…
L’abisso è un albo che davvero mi ha affascinato e si è lasciato leggere tutto d’un fiato, disegnato splendidamente con un uso sapiente delle chine, alternato a tavole dove è il bianco della speranza ad incorniciare i momenti in cui la “scelta giusta” indica la strada da seguire.
Al Candido Umberto Samuel Stern piace, credo si sia capito, e magari potrà essere definito un “sempliciotto” per aver apprezzato una conclusione a prima vista non inattesa… però sinceramente questo è uno di quei numeri che rimangono nel cuore, facendoti soffermare, una volta tanto, qualche istante in più a riflettere su ciò che leggiamo.