Di Daryl Zed e delle sue edizioni
Daryl Zed è un progetto genuinamente Pulp riuscito solo a metà e dal costo spropositato. Inizialmente avevo pensato di inserire la polemica sul prezzo in coda. Aveva già creato scalpore il costo degli albi, sei per 3,50€. Ma il problema non risiede nemmeno lì, abbiamo comprato la testata per affezione e fiducia in Bonelli. Le dolenti note arrivano adesso. Lo stesso materiale uscirà in edizione economica a 7,90€. Insomma, altri lettori leggeranno a 7,90€, quello che “noi” abbiamo letto per 21€.
Vedete, queste non sono polemiche sul prezzo, ma sul rispetto nei confronti del lettore. Chi più si fida e si affida peggio verrà trattato. Un brutto scivolone nell’impervio campo della fidelizzazione.
Passando al merito, il maestro Tito Faraci, fiore all’occhiello delle penne italiane, appare sottotono. E lo diciamo con tutta la reverenza ed il rammarico possibile.m. Speravamo nella variante, che – alla fine – riuscisse a carezzare il nostro animo, in un minimo virtuosismo. Ma niente.
E – attenzione – probabilmente la missione era proprio questa. Daryl vede il mondo in bianco e nero, senza sfumature: buoni e cattivi, mostri e umani, oltre i confini del bene e del male. Probabilmente, in questo esperimento di doppio meta-fumetto (Daryl è l’eroe di Dylan Dog, nel cui mondo Zed è un fumetto; Dylan è l’eroe di Zed, perché nel suo mondo Dog è un fumetto – e Tiziano Sclavi il suo migliore amico; quindi, noi leggiamo Dylan Dog, che legge Deryl Zed, che legge Dylan Dog ed è amico di Tiziano Slavi), l’obiettivo era stereotipare il mondo di Zed, ma lo è così tanto che la storia non sembrava quasi meritevole di essere raccontata. Cliché e plot canonico.
A salvare la testata dall’infamia è il comparto grafico. Si susseguono Angelo Stano e Werther Dell’Edera, non entusiasmando ma non demeritando. Convincendo il secondo più del primo. Il vero salvatore della patria, tuttavia, è Sergio Algozzino ai colori, rendendo Zed psichedelico, luminoso, allucinogeno.
Voto: 6/10.
Nota di demerito per le costine. Cioè il problema è proprio che, vista la foliazione, le costine non esistono. Il mio falegname con trentamila lire le faceva meglio ed allineava gli elementi grafici.