Il sesso in Bonelli

Una breve analisi su un controverso rapporto

Mediamente quante volte un adulto pensa al sesso durante il giorno? Tante, tantissime volte. Viviamo in una società dove la rappresentazione della nudità, intesa come elemento capace di sedurre, è ovunque. Lo era prima dell’avvento di internet, a maggior ragione lo è oggi, considerando il flusso ininterrotto di immagini ammiccanti o deliberatamente provocanti che scorrono sul display di uno smartphone. Nonostante ciò, il fumetto bonelliano sembra (quasi) impermeabile alle connotazioni erotiche.

Il sesso in Bonelli

Come sappiamo, l’avventura della casa editrice di Via Buonarroti inizia nell’immediato secondo dopoguerra, quindi ben prima della liberalizzazione del costume avvenuta verso la fine degli anni ‘60. E’ infatti più o meno in quel periodo che il fumetto nostrano inizia a diventare “per adulti”. Un personaggio come Diabolik non è più da “giornaletti”, intesi come prodotto destinato a un pubblico particolarmente giovane, ma si rivolge ad uomini e donne adulti. Tuttavia, a segnare una prima concreta virata verso contenuti erotici è la Valentina di Crepax. Da quel momento in poi è un crescendo che partendo dal fumetto autoriale, quindi Manara o la coppia Bunker-Magnus, arriva poi ai contenuti pecorecci di molte pubblicazioni che affolleranno il mondo del porno-fumetto. Mentre si assisteva a questa evoluzione, la Bonelli continuò a centellinare i riferimenti all’erotismo, evitandoli del tutto in alcune testate. E’ interessante quindi tentare di fare un punto, personaggio per personaggio, su quale sia il controverso rapporto tra eros e nuvole bonelliane.

Tex Willer

Il selvaggio West bonelliano è selvaggio in tutto tranne che nell’eros. Il più celebrato personaggio del fumetto italiano, ovverosia il ranger Tex Willer, è stato sposato con la navajo Lilyth, ma è anche rimasto subito vedovo, avendo perso la giovane moglie per un’epidemia di vaiolo. A sconvolgere Tex fu il fatto che essa fu causata da due loschi individui originari di Denver: Fred Brennan e Jim Teller. Nell’albo 104 “Il Giuramento” egli solennemente promette alla defunta moglie che non si darà pace finché non li avrà assicurati alla giustizia. In linea di principio Willer avrebbe avuto una vita davanti per trovare una nuova compagna, ma di fatto è sempre stato solamente interessato a combattere fuorilegge e a ripianare le ingiustizie. In generale sono pochi i piaceri che Tex si concede. Giusto una birra e la solita bistecca alta due dita con montagna di patatine fritte da consumare al ristorante di una polverosa città del west, ma di donne manco a parlarne. Anzi, quando il suo fido compare Kit Carson sembra interessarsi a qualche dolce, ma quasi sempre attempata, donzella, Tex lo etichetta come “Vecchio reprobo”. Insomma, su qualsiasi tentativo di approccio al gentil sesso cade come un secchio d’acqua gelata questo appellativo, spegnendo sul nascere i bollori di Carson. Meno male però che questi da giovane ha avuto occasioni per approfondire il discorso con le donne, come viene raccontato nell’albo 407 “Il passato di Carson”. Capita che a volte il giovane figlio Kit si mostri interessato a qualche sua coetanea, ma anche in questo caso tutto viene soffocato sul nascere dal richiamo al dovere, impersonificato dall’immancabile padre. In conclusione, in oltre 70 anni di storia non c’è stato mai modo di contaminare il racconto western con l’erotismo.

Tex 104 - "Il Giuramento"
Tex 104 – “Il Giuramento”

PROFILO: Immaginare Tex fare sesso è come immaginare nostro nonno impegnato in amplessi con nostra nonna. Il lettore medio semplicemente lo rifiuta. Willer ne ha viste di tutti i colori nel corso di oltre 70 anni, ma nemmeno a parlarne di raccontare ai suoi pards, magari davanti un fuoco notturno in una prateria, dei suoi gusti in tema di donne. Di fatto Tex è un sessuofobo.

Dylan Dog

Tra tutti i personaggi bonelliani Dylan Dog è l’unico che è “tombeur de femmes”. Sin dai suoi esordi cartacei l’Indagatore dell’Incubo colleziona fidanzate come se non ci fosse un domani. Attenzione però al fatto che i contenuti erotici delle sue avventure non sono mai andati oltre un certo limite. Dylan anche grazie al suo famoso dopobarba, almeno come ce lo racconta lui, riesce a conquistarsi i favori delle proprie clienti, ma le vignette che ritraggono le sue avventure non contengono mai nudità esplicite. Ci dobbiamo accontentare di qualche seno e solo rarissimamente si è visto qualche nudo femminile integrale. Ad esempio è capitato nel meetup con Morgan Lost, quando il lettore ha potuto ammirare le grazie di Bree Daniels. Un nudo integrale maschile è praticamente impensabile. Il Dylan senza veli rimarrà per sempre nell’immaginario delle sue accaldate ammiratrici. Trattandosi di un fumetto horror, è però capitato che saltuarie volte le avventure di Dylan abbiano fatto incursione nell’ambito di perversioni e parafilie. Ad esempio c’è da ricordare l’albo 358 “Il prezzo della carne”, che racconta di donne zombie che si prostituiscono con uomini attratti dall’idea di un rapporto con una trapassata. C’è però soprattutto da citare una storia che è rimasta quasi un unicum per la crudezza, tanto da alimentare una serie di illazioni. Si tratta di “il gioco del dolore” del Maxi Dylan Dog 29. E’ tanto spietata che ci si è immaginati faccia parte di un ristretto gruppo di sceneggiature che hanno subito un processo di auto censura e giacciono in un archivio top secret. In tempi recenti Dylan, sulla scia del politically correct, ha cercato di rompere il taboo dell’omosessualità con il suo famoso matrimonio con Groucho. In realtà, dopo fiumi di polemiche social, si è poi scoperto che si trattava solamente di una boutade architettata dal curatore Recchioni. Sempre frutto dell’immaginario dell’attuale curatore è l’ambiguo personaggio Mater Morbi. Vestita in stile sadomaso, l’impersonificazione della malattia si diverte a tormentare Dylan, regalando al lettore almeno l’accennato brivido di qualcosa di più trasgressivo.

Dylan Dog e Mater Morbi
Dylan Dog e Mater Morbi

PROFILO:  Più che un Casanova impenitente Dylan è un Peter Pan del sesso, incapace di legarsi stabilmente a una donna. A volte sembra quasi compiacersi del suo fascino, suscitando le invidie del povero e solitario Groucho, costretto ad ascoltarne gli amplessi. In altre invece si avverte il suo disagio per la condizione di instabilità emotiva. A tal proposito è memorabile l’albo 27 “Ti ho visto morire”, nel quale Sclavi racconta drammaticamente lo stato d’animo di un uomo che desidera qualcosa di più di una fugace storie di una notte. Riuscirà mai Dylan a superare la fase adolescenziale, avendo un rapporto stabile? Avrà mai un figlio? Chissà magari sarà questo uno degli stratagemmi futuri per dare nuova visibilità a una serie che sembra di nuovo languire.

Martin Mystère

Potrebbe sembrare strano, ma il BVZM potenzialmente si presta a tematiche erotiche, soprattutto se queste hanno un gusto giocoso e ironico. Innanzitutto Martin è sposato, anche se senza figli. Diana Lombard, sua moglie, è il prototipo della MILF. E’ lecito quindi pensare che Martin, tra un viaggio e l’altro, abbia una vita sessuale “normale”. E’ anche capitato più di una volta di ammirare vignette con una Diana più spogliata del solito, cosa che lascia intendere che la sua carica erotica non sia solamente supposta. Java poi non è assolutamente insensibile al fascino femminile. Anche nel recente 379 “A Nord da Nord-Ovest” è capitato che egli si sia mostrato molto interessato all’altro sesso, guadagnadosi anche momenti di passione. In alcuni tra i primi albi addirittura importuna qualche avvenente fanciulla, cosa che oggi sarebbe improponibile per le solite autocensure. Se però c’è un personaggio nella saga alla quale è affidata la responsabilità di dare un sapore piccante questa è Angie. La svampita ballerina ogni estate si presenta al lettore in abiti succinti e spesso e volentieri se ne spoglia, rimanendo in topless. Più di una volta Martin è stato molto tentato dalle grazie della biondina, tanto da dover addirittura ricorrere al bromuro per non tradire la moglie. Insomma, il Detective dell’Impossibile almeno ci prova a dare qualche soddisfazione ai lettori alla ricerca di erotismo.

Lo speciale 18 di Martin Mystère
Lo speciale 18 di Martin Mystère

PROFILO: In fondo Martin è nei confronti del sesso il classico uomo medio. E’ sposato con una bella donna, ha le sue tentazioni, ma preferisce soffocarle piuttosto che darvi sfogo. Probabilmente ad aiutarlo a non trasgredire ci pensano anche i ritmi lavorativi intensi, oltre che un forte amore per la compagna di una vita. Dal suo canto Diana a volte è preda della gelosia, ma tutto sommato finge di non sapere che il marito è attratto da altre donne. Chissà se un giorno ci sarà una sorpresa: proposta indecente di rapporto a tre con Java.

Nathan Never

L’evento più importante nella genesi del personaggio Nathan Never è proprio il tradimento della fedeltà coniugale. Never, prima di entrare nell’Agenzia Alfa, era un giovane agente di polizia sposato con Laura Lorring. Dopo pochi anni di matrimonio e la nascita della figlia Ann, Never tradisce Laura con il procuratore Sara McBain. Per Nathan inizia il classico tira e molla dei fedifraghi, fatto di bugie e misteriose assenze. A interrompere drasticamente il tran tran e a dare una svolta decisiva alla sua vita ci pensa il super criminale Ned Mace, che ammazza Laura e rapisce la figlia Ann, proprio mentre Nathan è in compagnia di Sara. Lo choc per la perdita della moglie tramuta i capelli di Never da neri a bianchi e ne determina l’abbandono della polizia con conseguente rifugio presso un tempio Shaolin. Ann per il trauma diventa addirittura autistica. Dovranno passare alcuni anni affinché Nathan ritorni alla vita sociale, diventando un Agente Alfa. Nel corso della saga Never incontra di nuovo la McBain e gli capita di sovente di essere oggetto di interesse femminile. In particolare è la segretaria dell’Agenzia Alfa Janine Spengler a essere innamorata di lui. Ella però deve fare i conti con i sensi di colpa di Never, che lo tormentano giorno e notte e dai quali non riesce mai a scappare; del resto la sua chioma canuta è lì per ricordargli ogni giorno davanti allo specchio il suo terribile passato. Per comprendere meglio quanto il personaggio abbia dentro di sé delle ferite inguaribili è utile leggere l’albo 19 “L’undicesimo comandamento”. A cercare di dare un pizzico di connotazione erotica ci pensano le protagoniste femminili della serie. In particolare le tre sorelle Frayn, ovverosia May, April e June. Ispirate fisicamente alle famose sorelle ladre di “Occhi di Gatto”, le loro forme sono prosperose e provocatorie. Di May si innamora l’arcigna Legs Weaver, primo personaggio dichiaratamente omosessuale in Bonelli. Tre le due nasce un rapporto affettivo fatto anche di sesso. Nel corso della serie la sessualità viene citata, ma calandola più nell’ambito di determinati fenomeni sociali, come ad esempio la prostituzione delle mutate, il cybersesso e la ricerca di compagnia mediante sistemi informatici. In tutti questi casi però le tavole non vanno mai oltre lo schema del vedo-non vedo.

Nathan Never e famiglia
Nathan Never e famiglia

PROFILO: Nathan Never ha la sua sessualità castrata da un evento traumatico. Sotto certi punti di vista la sua vicenda è simile a quella di Tex. Le sue avventure però sono narrativamente nate in un’altra epoca rispetto a quella di Willer, quindi capita che possano fare accenni anche a situazioni scabrose. Nel complesso però non abbiamo mai nulla che vada oltre i tradizionali schemi bonelliani.

Mister No

Dopo Dylan Dog, Mister No è il personaggio bonelliano che più ha confidenza con il mondo femminile. Come l’Indagatore dell’Incubo, anche il pilota americano non ha rapporti stabili, anzi li evita come la peste. A Mister No non viene però associata una fidanzata diversa in ogni albo e a volte gli capita di rimediare anche dei due di picche. Manaus, sua città di domicilio, è piena di luoghi malfamati, quindi non mancano donne prezzolate o di dubbia moralità. Inoltre, nelle sue avventure in giro per il Sudamerica, incontra con frequenza ragazze che rimangono affascinate dal suo essere al tempo stesso deciso e un pizzico pazzo. Insomma, ce ne sarebbe a sufficienza per rendere bollenti le sue avventure, magari utilizzando il corpo sinuoso di qualche bellezza esotica. Rispetto alle tavole di Dylan Dog, di Mister No e delle sue donne vediamo rappresentate solamente le fasi dell’approccio e non la concretizzazione. Un caso emblematico è rappresentato dalla storia “Le tigri volanti”, pubblicata di recente in edicola per la collana “Le Grandi avventure Bonelli” (in origine la storia appare negli albi dal 145 al 148). La bella cinese Li Chao si spoglia del suo abito tradizionale e si infila completamente nuda in una piscina insieme a Mister No. Peccato però che venga ritratta solamente di spalle e che la scena finisca subito, lasciando tutto all’immaginazione del lettore. Addirittura in una precedente tavola Mister No si fa la doccia in costume da bagno! Tra le varie donne che ha incontrato sul suo cammino quella per la quale Mister No prova qualcosa che vada oltre una superficiale conoscenza è l’archeologa americana Patricia Rowland. Per capirne quanto ne sia attratto, anche sessualmente, bisogna dare uno sguardo all’albo 100 e in particolare a una vignetta con un “velatissimo” doppio senso. In generale le donne di Jerry sono tutte autonome e moderne, ma, come per gli altri personaggi bonelliani, il sesso è solamente lasciato intendere.

Mister No Speciale 6
Mister No Speciale 6
Un vago doppio senso
Un vago doppio senso

PROFILO: Sebbene la serie sia dedicata a un pubblico quasi esclusivamente maschile, la componente erotica è in buona parte assente. Se Mister No fosse un personaggio reale e non di carta, è abbastanza immaginabile che il suo stile di vita sarebbe stato adatto ad avventure non fatte solamente di aerei, furfanti e giungla, ma anche di sesso. Viene quindi da concludere che non sia possibile giudicare  il maschio Jerry Drake, perché da quel punto di vista il modo nel quale è raccontato è troppo distante da quello che potrebbe essere, qualora fosse fatto di carne, ossa e testosterone. Volendo azzardare un paragone il sesso è ingrediente delle avventure di Mister No come lo è in quelle di Bud Spencer e Terence Hill: non si va oltre a un “bella pupa” e qualche scollatura in più.

Julia

Quando nel 1998 arrivarono in edicola le avventure della criminologa Julia Kendall, personaggio nato dalla fantasia di Giancarlo Berardi, i tempi erano maturi per un personaggio che potesse dare più spazio al tema della sessualità. Julia è una donna sulla trentina, quindi in piena maturità sessuale. La criminologa è una tipa determinata e, data la sua professione, si ritrova a stretto contatto con un mondo che nasconde anche crimini attinenti alla sfera sessuale. Julia avrebbe potuto rappresentare un punto di vista femminile e moderno, rinnovando degli schemi che erano imprigionati nella mascolinità di tutti gli altri personaggi bonelliani.  Anche stavolta però le aspettative sono state deluse. Nel corso della serie due uomini sono stati accostati a Julia. Il primo fu Jeffrey Noah, un sergente dell’antiterrorismo, con cui ha portato avanti una altalenante relazione per un paio d’anni, salvo poi troncarla quando ha capito che questi non aveva progetti concreti per il loro futuro. Il secondo è Ettore Cambiaso, commissario della polizia genovese. Nonostante la loro sia una relazione prevalentemente a distanza, il rapporto prosegue stabile. A voler leggere nelle righe si tratta di due storie con presupposti diametralmente opposti. Da un lato Julia tronca con un uomo che non vuole dare concretezza, dall’altro continua una relazione che non potrà mai diventare quotidiana. Inoltre, il fatto di avere una relazione a distanza implica che le sue esigenze non possano essere certamente soddisfatte con costanza. Chiunque ha vissuto un rapporto di questo tipo credo possa capire quanto questo sia limitante. Ad impazzire per Julia c’è soprattutto la spietata e psicopatica Myrna Harrod. Ai suoi crimini e al rapporto di odio-amore verso Julia sono dedicati numerosi albi, nei quali la criminale ricorre anche all’arma della seduzione per mettere in pratica i suoi intenti. Il suo amore omosessuale per Julia e il rapporto ambiguo che si crea tra le due, lasciano immaginare che anche la criminologa possa avere gusti simili.

Julia, cosa c'è dietro la maschera?
Julia, cosa c’è dietro la maschera?

PROFILO: Julia ha un’omosessualità repressa che la rende frigida? Garden City non è manco lontana parente della New York di “Sex and City”, e inoltre la Kendall non ha le velleità di una donna nel fiore degli anni che vuole costruirsi una carriera ma contemporaneamente affermare la propria sessualità.

In conclusione il rapporto tra Bonelli e l’erotismo è stato castrato da un censura preventiva che evidentemente ossequia la linea editoriale. L’unica serie che ha provato a osare qualcosa è stata Dylan Dog, che cercò di rompere anche altri taboo, provando a utilizzare un linguaggio narrativo che determinò feroci polemiche soprattutto nel periodo sclaviano. L’albo 69 (numero evocativo) “Caccia alle streghe” fece epoca sia per il messaggio politico che per i corpi nudi delle streghe che venivano trafitti da spilloni. Da allora in Bonelli si è cercato di evitare di finire sotto quel tipo di riflettori. Poiché parliamo di albo di 30 anni fa e la casa editrice è ancora la regina italiana del fumetto, se ne deduce che bene abbiano fatto i direttori editoriali a usare il bilancino in tema di provocazioni. Tuttavia, è anche vero che oggi come oggi le storie languono e i personaggi vivono più di rendita sulle glorie passate che non su quelle presenti. Le librerie e fumetterie sono sempre più invase da manga, che hanno un linguaggio sessualmente più esplicito. Ci sarà mai spazio per un cambio di rotta? Avremo mai un nuovo personaggio bonelliano che punti sull’eros? La storia e la ragione direbbero di no, ma mai perdere del tutto la speranza.

Dylan Dog 69 - "Caccia alle streghe"
Dylan Dog 69 – “Caccia alle streghe”

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