Dylan Dog 424 “Candiweb”: la recensione
L’Old Boy vive l’incubo tecnologico della “rete migliore di sempre”.
“La rete migliore di sempre”: è questo lo slogan di Candiweb, un servizio web che offre ai clienti internet, televisione e una libreria on demand sempre disponibile. A rimarcare l’indispensabilità l’altro claim: “Sono connesso, quindi esisto”. Insomma, Cartesio scansate proprio. Aggiungiamoci poi il fatto che i promoter di Candiweb sono estremamente persuasivi e tenaci. Dylan, che solamente di recente si è approcciato alla tecnologia, si ritrova quindi vittima di una campagna promozionale che lo bracca mediante telefonate e agenti a domicilio. Come resistere ai tentativi di vendita? Si può confidare in qualche associazione consumatori o anche queste sono colluse? Ma soprattutto: abbiamo oggi una parvenza di privacy?
Il duo di sceneggiatrici cala l’Indagatore dell’Incubo in un contesto alla Black Mirror. La vicenda è interessante e intrigante, ma quando ci si appassiona il gioco finisce. Viene da chiedersi se una tematica così attuale non avesse l’importanza tale da giustificare una storia su due albi o più.
C’è da considerare anche il fatto che Porretto e Mericone sono autrici di una delle storie più celebrate del Maxi “Il lago nero”. Tanto che nell’Old Boy (testata erede del Maxi) ne fu pubblicato un seguito “Cuore Cattivo”. Questo a dimostrazione del loro talento, che magari si poteva utilizzare in modo più consono.
Peccato anche perché certe dinamiche sociali sono tanto interessanti quanto inquietanti. Infatti, come sappiamo, oggi le tecnologie reclamano oltre i nostri soldi, anche la nostra anima, incatenandola a esigenze che il nostro cervello ormai ci propone come indispensabili. Ne vale la pena? Riusciamo a socializzare dal vivo senza guardare compulsivamente lo screen del nostro device? Aggiungiamoci poi l’altra parte della barricata, ovverosia chi per lavoro ci vende questi servizi. Credo che la sceneggiatura voglia rappresentare anche il fatto che gli operatori di call center sono ormai delle marionette nelle mani dello stesso burattinaio che tesse i fili del consumatore. Manovalanza sottopagata del ventunesimo secolo, capace di trasformarsi in veri Terminator della vendita per portare a casa pochi spiccioli, che puntualmente vengono spesi a loro volta per tecnologie. E’ un perverso sistema che si autoalimenta.
La dipendenza malata tra uomo e macchine, che in maniera subdola trasmettono sicurezza e rilassatezza ma nel contempo cannibalizzano la privacy e la libertà di scelta, è una tematica classica della fantascienza. Il famoso 1984 orwelliano nel corso del tempo si è trasformato in un presente dove le nostre vite vengono in maniera volontaria affidate a degli algoritmi. Per questo motivo Candiweb è un’opera horror fantascientifica, ma di fatto è anche attualità. A tal proposito vi consiglio il recente film di Pif “e noi come str… rimanemmo a guardare”. In questo caso la distopia si unisce alla commedia, producendo un’opera poco consueta per il cinema italiano. Non un capolavoro, ma spietatamente attuale.
- Dylan Dog 424 “Candiweb
- Data di uscita: Dicembre 2021
- Soggetto e sceneggiatura: Rita Porretto e Silvia Mericone
- Disegni: Emiliano Tanzillo
- Copertina: Gianluca e Raul Cestaro