Dragonero 18 – Attacco a Vàhlendàrt

Ormai Luca Enoch e Stefano Vietti ci stanno abituando a non abbassare la guardia quando si tratta delle vicende che riguardano l’Erondár e i suoi abitanti. 

Nell’albo in questione abbiamo non una ma ben tre storie, tutte slegate tra di loro ma che ci daranno altri tasselli della trama, con continui passaggi tra gli eventi del presente e le vicissitudini del passato.

Tutte le storie sono ricordi di Gmor, che racconta di persona i fatti, facendo percepire l’importanza di questi particolari momenti storici. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a fare un riassunto di quello che troveremo nel fumetto.

LA FRETTA È CATTIVA CONSIGLIERA

La prima storia – che è quella che dà il titolo all’albo – affronta un tema caro ai lettori che hanno chiesto spesso a gran voce il motivo della riluttanza di Ian nell’attaccare la capitale dell’impero. Gmor fa luce su un evento avvenuto nei primi giorni della ribellione, che vede degli scout impulsivi attaccare Vàhlendàrt, nonostante la riluttanza dello stesso Ian. I capi di questa azione militare sono due ex-scout, di cui abbiamo fatto conoscenza nell’albo “Dragonero 5 – Il raduno degli scout.”, che sono Yafnan e Gnoon. 

Il risultato dell’incursione sarà una totale disfatta da parte delle forze ribelli, facendo intuire come Leario si aspettasse un attacco nel cuore dell’impero. I due protagonisti scopriranno a proprie spese come Vàhlendàrt abbia delle solide difese, sia militari che magiche; Infatti, Alben ed Aura, mentre indagheranno sugli eventi che hanno portato alla morte dei loro compagni sperando, nello stesso tempo, di trovarne ancora qualcuno in vita, scopriranno invece che la città è piena di sigilli magici posti dai maghi militari imperiali. Quest’ultimi saranno gli artefici della sconfitta dei ribelli facendo capire che serviranno più che semplici tunnel nascosti e una manciata di ottimi guerrieri per riuscire ad espugnare la capitale.

Tutta questa vicenda segnerà il nostro protagonista che dubiterá del suo operato ma soprattutto della sua stessa leadership. 

GLI ULTIMI LURESINDI… O QUASI.

Il secondo racconto affronterà il destino scelto da Alben per la guardiana Yamara, protagonista di un viaggio con destinazione Magwan, un oasi fortezza vicino alla città di Baijadan. Infatti, con l’avvento del nuovo impero e la conseguente purga di tutte le forme di magia diverse da quelle della dea del sangue, i luresindi sono ormai estinti o nascosti, per cui Alben ha deciso di scovare individui predisposti alla magia e occultarli al nemico per riuscire in futuro a ricreare l’ordine dei maghi . Il piano del mago lo porterà a reclutare le ultime guardiane rimaste in vita dopo la caduta di Fhaùcasepta nella guerra contro le regine nere; Yamaha, Nyse e altre due guardiane novizie avranno il compito di proteggere questi ragazzi prima dell’avvento del luresindo – facendo trapelare i piani del mago sui suoi progetti futuri – rimanendo nascosti nel mare sabbioso di Vhâcondàr.

MACCHINAZIONI INVISIBILI

La terza storia narra di un’avventura che ha come protagonista l’enigmatico Vrill Ausofer e la sua anonima servirice. Accompagneremo questa misteriosa coppia nel recupero di una persona molto potente, che potrebbe dare un enorme aiuto alla ribellione ; la storia, che già di per sé svelerà il destino di un personaggio sparito dopo l’attacco delle regine nere, confermerà anche che qualcosa di oscuro si sta muovendo sotto l’Erondar. Stiamo parlando dell’esercito di non-morti che si sta creando nelle viscere della terra e che era già stato visto in alcuni albi precedenti come “Dragonero il ribelle 6 – La voce della foresta”, in una visione di Sera, mentre era prigioniera di un albero Owia.

Se già questi tre brevi racconti stuzzicano la nostra immaginazione fino alla prossima uscita di Dragonero, anche gli intermezzi ambientati nel tempo di Gmor vecchio danno molti indizi sul futuro in cui lui si trova, mentre narra le vicende di Ian e della ribellione, per esempio:

  • Innanzitutto possiamo intuire come la guerra civile che vede la ribellione contro l’impero “potrebbe” non essere finita o per lo meno non con la caduta dell’impero stesso.
  • Se prendiamo per vero il punto precedente vediamo come il conflitto si sta protraendo per diversi decenni.
  • Gmor dice che esiste un nuovo ordine dei maghi, che fa pensare al ritorno dei luresindi o ad altri maghi più benevoli.
  • Ad un certo punto del fumetto Moldav dice a Gmor che una persona è sparita e non ve n’è più tracci; possiamo ipotizzare che parlino di Alben o Ian, e che sia legata in qualche modo al bambino che vediamo alla fine del fumetto, di cui è anche il fratello.
  • Sempre mentre l’orco parla con il nano, viene detto che c’è stata una guerra con i non-morti che viene vinta a caro prezzo in termini di vite.
  • Ultimo ma non di importanza, Moldav allude ad un segno sull’ascia di Gmor, probabilmente legato ad un qualche evento decisivo di cui noi non sappiamo ancora nulla.

Insomma tanti indizi succulenti che fanno ben sperare ed aumentano l’asticella delle nostre aspettative riguardo alla serie. Aspettando con trepidazione l’albo di maggio vi saluto dal mio nuvovolante, verso lidi ignoti.

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