Dylan Dog Color Fest 36 Mister Punch: La recensione dell’inquietante storia firmata da De Feo e Rincione.
Come ricordato dal curatore Recchioni nell’introduzione all’albo, gli artisti che si cimentano sul color fest devono essere sempre differenti, perché la bellissima testata dylaniata ha l’obiettivo di scovare sempre nuovi modi per raccontare il personaggio. Per Rincione viene però fatta un’eccezione e la scelta è stata saggia. La sceneggiatura, che si ispira alla maschera inglese Mister Punch, derivazione d’oltremanica di Pulcinella, è scritta da un prestigioso autore: De Feo, che per la prima volta si cimenta con l’Indagatore dell’Incubo. La storia è una moderna e crudele favola nera, che apre a molteplici tematiche di lettura e cattura da subito l’attenzione del lettore.
Vi è mai capitato di voler cancellare una persona della vostra esistenza, rimuovendone del tutto il ricordo in chi vi circonda? A me sì, lo ammetto. Dylan, che è in eterna bolletta, si ritrova a dover pagare una multa gravata da salatissimi interessi di mora. Responsabile della dimenticanza è Groucho, che attira il cieco rancore del suo capo. In preda al nervosismo Dylan si reca a uno spettacolo di marionette, tra le quali è mattatrice quella di Mister Punch. E’ in questo frangente che Dylan esprime un orrendo desiderio: cancellare Groucho.
A volte i desideri, trasformati in realtà, hanno un retrogusto da incubo e il baffuto assistente viene trasformato da un sortilegio in burattino alla mercè del sardonico Punch. Come potrà Dylan, pentitosi dell’infido gesto, recuperare il fedele amico? Che indicibili segreti nasconde il teatrino di Mister Punch? Per scoprirlo Dylan si deve umiliare, diventando un bottler, ovverosia l’omino che nel teatrino delle marionette è incaricato di raccogliere le offerte degli spettatori.
La disperazione di Dylan è quella dei tanti che non hanno scelta e sono costretti a fare a patti con la propria dignità. Purtroppo nello staff di Punch non esistono incarichi qualificati e le altre marionette della compagnia sono sottoposte alle sue continue umiliazioni. Devono essere brillanti e far ridere il pubblico, ma al tempo stesso nemmeno rubare la scena a Punch. La pena da pagare per una battuta squallida può essere la vita stessa e non è facile mascherare il proprio volto con un sorriso quando sai che non puoi concederti errori. Lo show business ha logiche crudeli, che lo spettatore a volte ignora solo per la comodità di godere lo spettacolo.
Un color fest bellissimo. Le tavole di Rincione sono stupende e grottesche, la deformazione dei personaggi le rende inquietanti come il ghigno di Punch. Il tratto grottesco e distorto è onnipresente e le marionette diventano una caricatura della caricatura, che le rende appunto goffamente grottesche e disperate. Nel complesso la storia ha il sapore di un vero incubo e ci insegna a contare fino a 100 prima di “maledire” qualcuno che amiamo o abbiamo amato.
Mister Punch è già un cult, e conferma una tendenza che vede gli ultimi speciali raccogliere un consenso più unanime della regolare. Ho apprezzato molto questo lavoro; forse l’unica pecca è un pizzico di somiglianza con un precedente Color Fest di spessore “Baba Yaga”; anche in quella storia un inquietante personaggio di fantasia (una strega) viveva in un antro misterioso (una roulotte) e Dylan lottò per liberare una donna che ne era succube. Il voto però rimane certamente alto!
- Data di uscita: Febbraio 2021
- Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni De Feo
- Disegni, colori e copertina: Giulio Rincione