DOVE NESSUN KERBAL È MAI GIUNTO PRIMA

 «Ok, Houston, we’ve had a problem here»
Jack Swigert, Apollo 13

Con questa celebre frase, l’11 aprile 1970,  J. Swigert annunciò al Kennedy Space Center, l’esplosione di uno dei serbatoi di ossigeno del modulo di comando. Ed è la frase che più immaginerete giocando a Kerbal space program, un gioco simulativo/manageriale che ci vedrà alla guida di un’agenzia spaziale, con l’unico intento di espolare il nostro sistema solare. Ma partiamo dal principio.

Kerbal space program (abbreviato d’ora in poi con KSP) vede le prime luci nel lontano 2014 da parte della Squad, una software house messicana, che poi vendette tutti i diritti alla Take-Two Interactive, permettendo al gioco si avere una buona longevità. Difatti, uscirono ben due DLC, di cui uno l’anno scorso, che accorpa molte delle mod create o suggerire dell’utenza.

Il gioco verte sulla gestione della nostra agenzia areo-spaziale, con la creazione di missioni atte a compiere delle vere e proprie imprese. Dalla semplice uscita dell’atmosfera, al far atterrare moduli sui pianeti. E per farlo dovremo costruire nel minimo dettaglio il nostro razzo, con motori, serbatoi, moduli comando e laboratori scientifici. Nel gioco troverete tre modalità di gioco, che a loro volta avranno quattro modalità di difficoltà differenti. Potremo giocare in modalità Sandbox, con gia tutto sbloccato, Ricerca, con il solo obbiettivo di fare punti ricerca, e la Carriera, la vera e propria parte manageriale del gioco. Il tutto condito da un gioco che simula quasi fedelmente le leggi astrofisiche dell’universo. C’è da dire che il sistema che andremo ad esplorare differisce dal nostro, ma nulla toglie di incontrare pianeti come Marte o Venere; o satelliti, come la nostra cara Luna.

Se da una parte incontreremo un gioco molto serio ed impegnativo (in base alla difficoltà scelta) dall’altra, ad andare ad amalgamare il tutto ci saranno i Kerbal. Quest’ultimi sono gli abitati del nostro pianeta, Kerbal per l’appunto, che con frasi esilaranti e spiegazioni scientifiche al limite dell’ilarietá, ci terranno compagnia molte ore facendoci affezionare oltre misura ai nostri piccoli astronauti verdi.

Quindi, se siete amanti degli anni d’oro della corsa allo spazio, non potrete farvi mancare questa chicca che da anni si sta facendo strada, vantando una comunity coesa e creativa, sempre disposta ad aiutare e supportare il gioco con mod e consigli,  insomma è proprio il caso di dire:

«Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed.»
Neil Armstrong, Mare della tranquillità

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